Reconnecting with your culture, la Scuola del Mondo: appuntamento l’11 dicembre alle 17

Scritto da il 8 Dicembre 2020

Sono una persona che crede – ancora, sempre – nei valori che ci identificano come genere umano: la bellezza dell’Arte e della Musica, i valori del rispetto e della Legalità, l’Educazione nel senso più nobile del termine, il messaggio concreto della Solidarietà. Ecco perché quando Olimpia Niglio, cui un misterioso fil rouge mi lega da sempre, mi ha ri-trovata per parlarmi di questo straordinario itinerario culturale per i bambini e per i giovani, non potevo che accettare. Con ammirazione e fiducia.

Nel degrado generale, in cui i nostri ragazzi, tra altre oscurità televise, sprofondano, trascinati nella Casa di un misterioso “Grande fratello” che determina disperazione, pianti, nervosismi, gioie e volgarità completamente gratuiti, finalmente qualcuno tenta, e non è facile, di squarciare le tenebre con un po’ di luce. Dapprima fievole, ma poi sempre crescente. “ Si credere potes, omnia possibilia sunt credenti ” (Se puoi credere, tutto è possibile a chi crede”). E noi ci crediamo! La matrice generale dell’itinerario? Lo sguardo dei “credenti” è rivolto alla Scuola, la Scuola nel Mondo, la Scuola del Mondo. In medias res La Scuola del Mondo per riconnettersi con le culture che fanno parte della nostra “casa comune” e avvicinare i bambini e i giovani a processi di umanizzazione fondamentali per conoscere e valorizzare i nostri patrimoni umani, materiali e immateriali.​

Sono questi alcuni degli obiettivi che si è posto sin dal principio il progetto “Reconnecting with your culture” che ha iniziato il suo cammino il 20 luglio 2020 e dopo poco più di 3 mesi ha incontrato bambini di tantissimi paesi del mondo e attivato le prime reti di connessione internazionale nonché svolto numerosi seminari, presentazioni e conferenze. Nasce così una grande ed importante proposta per costruire la Scuola del Mondo. Una scuola basata su tre grandi principi: il “pensiero critico e creativo”, auspicato da Maria Montessori, il “saper essere nella società” di Lorenzo Don Milani e la “interdisciplinarità del linguaggio e la capacità di sognare” di Gianni Rodari. Così la Scuola del Mondo attraverso il disegno mette in atto una metodologia pedagogica in grado di sviluppare la capacità di osservazione di bambini e ragazzi, favorendo il percorso creativo, avvicinando questi stessi alle proprie realtà sociali mediante un processo di inclusione collettiva e mettendo in atto uno strumento di comunicazione universale che consente a tutti di dialogare senza alcuna barriera linguistica.

Un progetto di inclusione sociale e di alta qualità educativa in grado di generare modalità di apprendimento permanente nel rispetto anche dei principi del “lifelong learning” quale approccio “personale” che mira all’accrescimento del proprio bagaglio di competenze e conoscenze attraverso un percorso di autorealizzazione, e quindi di alta responsabilità civica. La Scuola del Mondo , in ottemperanza anche al punto 4 dell’ Agenda 2030 delle Nazioni Unite, si prepara così a superare la quarta rivoluzione industriale che oramai ci lasciamo alle spalle e ad accogliere la Società 5.0, quella che rimette al centro l’uomo e i valori umani , come fortemente auspicato anche da papa Francesco nell’Enciclica “Fratelli Tutti ”. La Scuola del Mondo per fugare “ le ombre di un mondo chiuso ” La Scuola del Mondo per “ pensare e generare un mondo aperto ”

Reconnecting with your culture, la Scuola del Mondo 11 dicembre 2020 alle ore 17


Opinione dei lettori
  1. Carlo Scippacercola   Di   10 Dicembre 2020 alle 11:17

    In un mondo di connessioni virtuali non sempre produttive queste “riconnessioni” con i valori condivisi delle culture identitarie dei vari Paesi può rappresentare un momento fondante per ripensare e riproporre un nuovo modo di “educare” soprattutto le nuove generazioni.

  2. Renato Occhiuzzi   Di   10 Dicembre 2020 alle 17:17

    Le considerazioni della professoressa Angela Procaccini, dirigente dell’Istituto Bianchi, istituto che è felicemente inserito nel progetto ” Reconnecting with your culture” sono da condividere in pieno.
    L’incontro fra ragazzi di scuole e culture differenti è un felicissimo mezzo tramite il quale le future generazioni possono formarsi basi culturali tramite le quali costruire un futuro migliore.
    Quale miglior mezzo utilizzare per questo scopo se non la cultura, l’arte, la musica, la morale religiosa da condividere ?
    La Montessori, don Milani, Rodari, citati dalla professoressa Procaccini, esprimono ciascuno, con quello che hanno fatto, proprio l’esigenza di conoscere, di capire, di stupirsi e condividere i sentimenti migliori con gli altri.
    “Pensare e generare un mondo aperto” è quello al quale i ragazzi devono aspirare… e possono farlo molto meglio contattando i ragazzi delle altre città e condividendo con loro le esperienze, le conoscenze, l’ anima.

  3. Antonio Crisci   Di   11 Dicembre 2020 alle 09:00

    .La Prof. Angela Procaccini con la sua cultura, col suo vissuto e col suo nuovo impegno nel progetto “reconnecting with your colture” conferma una boccata d’ossigeno nei miasmi provocati dalla palude della “controcultura” ormai dominante nella nostra società.
    È nello stesso tempo la testimonianza e la speranza del possibile rinascimento culturale, di cui ha tanto bisogno la nostra società ignorante e chiassosa, con l’umile lavoro che possiamo svolgere nella famiglia, nella scuola, nel sociale e ciascuno di noi, diligentemente, nella propria attività quotidiana.
    Solo l’umile impegno e lavoro quotidiano hanno reso grandi, tra gli altri, la Montessori, Don Milani, Rodari e Bergoglio.
    Grazie Angela.

  4. Francesco Cotronei   Di   11 Dicembre 2020 alle 12:04

    Bellissima e innovativa iniziativa. La forza di volontà e l’intelligenza delle idee della prof.ssa Angela Procaccini conseguiranno sicuramente risultati di alto valore oltre che didattico. Si sente infatti sempre più il bisogno di attuare una sorta di “scambio interdisciplinare” quale metodo di fruizione di idee ed esperienze diverse, in chiave di una visione futura della scuola nel suo insieme, che accomuna e fonda le radici anche su quei valori primari delle società moderne saggiamente evidenziati nel progetto.

  5. Giovanni Del Prete   Di   12 Dicembre 2020 alle 16:14

    L’iniziativa è all’avanguardia. Alta valenza docimologica, idee innovative e tanta competenza e professionalità. Angela Procaccini riuscirà a coniugare le competenze chiave di cittadinanza con le necessarie abilità e conoscenze proprie di una Scuola del futuro. Progetto ambizioso e lungimirante, i cui obiettivi sono sicuramente realizzabili in virtù della grande motivazione, passione e professionalità di tutti i coprogettisti.

  6. Erlisiana Anzalone   Di   13 Dicembre 2020 alle 08:48

    Le riflessioni della Prof.ssa Angela Procaccini, donna instancabile nella operatività sociale, sono da condivedere in pieno. Ancor di più in mondo dove il virtuale padroneggia queste “connessioni del cuore e della mente” acquistano un ulteriore significato.
    Complimenti a lei e agli organizzatori per questo splendido progetto.

  7. Manuela Della Monica   Di   13 Dicembre 2020 alle 15:40

    Sono una laureanda magistrale in discipline umanistiche e avendo vissuto a pieno la digitalizzazione del sistema educativo non posso che trovarmi d’accordo con la volontà di ri-umanizzare la scolarizzazione come i rapporti sociali e integrativi tra le comunità. È importante che a partire dai più piccoli, l’educazione non passi solamente da comportamenti standardizzati ma che abbraccino l’interdisciplinarità del mondo contemporaneo. Complimenti per il progetto.

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