La Tesina al tempo del Covid 19: tante criticità in una bozza di Ordinanza Ministeriale tutta da rifare

Scritto da il 29 Maggio 2020

Numerose le criticità emerse dalla bozza dell’O.M., emanata in data 8 maggio 2020, relativa all’esame conclusivo il I ciclo di istruzione in modalità telematica sincrona e ai conseguenti criteri di valutazione. Non sono mancate le immediate reazioni dei dirigenti scolastici rappresentati dall’ANP, il cui presidente Antonello Giannelli, il giorno seguente la pubblicazione della bozza, non ha esitato a dare voce, attraverso una lettera alla Ministra Lucia Azzolina, al proprio dissenso. A tal proposito, l’associazione evidenzia la “grande aleatorietà della valutazione finale, evincibile dall’art.7, co.3- come scrive Giannelli- con possibilità di esplosione di contenzioso”. Sul concreto timore di probabili ricorsi invogliati dalla mancanza di regolarità e trasparenza di tale modalità telematica sincrona, lancia l’allarme l’A.N.Co.DI.S in un comunicato stampa emesso all’atto di emanazione dell’O.M. Il presidente dell’associazione, professore Rosolino Cicero ha esternato forti riserve su una procedura di esame di Stato che, così come pensata dal Miur, potrebbe andare a ledere gli interessi legittimi e soggettivi di candidati interni ed esterni, senza considerare poi dirigenti e consigli di classe ancora più sovraccaricati di responsabilità e sempre meno giuridicamente tutelati. “Se l’alunno non si trovasse nelle condizioni di poter discutere il suo elaborato, in quanto privo di adeguata strumentazione informatica – osserva Rosolino Cicero – come potrebbe il consiglio di classe effettuare un’adeguata e trasparente valutazione pari a quella di un candidato che al contrario riesca serenamente ad esporre la sua tesina poiché dotato di strumenti che gli consentano l’espletamento della prova orale in modalità sincrona?”. Le perplessità desumibili dalle parole del presidente dell’A.N.Co.DI.S sfociano dalla lettura dell’art. 7, co.2 della stessa bozza dell’ordinanza, laddove non si prevede alcuna possibilità di esclusione dall’esame per mancata presentazione orale dell’elaborato, determinando forti penalizzazioni per quegli alunni che, pur avendo effettuato un percorso formativo costante, si trovano deprivati della possibilità di conseguire una valutazione finale conforme al loro iter triennale. “La scuola dovrebbe prevedere al suo interno – aggiunge Rosolino Cicero – uno spazio idoneo conforme alle norme di sicurezza dove l’alunno, accompagnato dal genitore e qualora privo di mezzi telematici, possa usufruire di tablets, pc atti a garantirgli un adeguato svolgimento della prova”. Ed ancora, “lo Stato avrebbe dovuto prendere in considerazione la possibilità attraverso l’anagrafe scolastica di fornire alle famiglie in difficoltà socio-economica i giga con conseguente monitoraggio da parte delle istituzioni scolastiche” al fine di evitare tempi di attesa per la consegna da parte delle scuole di sim e dispositivi troppo lunghi ed estenuanti dettati da procedure complesse ed ostacolate dal blocco Covid. Per non parlare delle spropositate misure organizzative, cui i primi collaboratori dei dirigenti scolastici, in prima linea con la DAD per assicurarne il regolare svolgimento, si trovano ora a fronteggiare calendarizzazioni per lo svolgimento della prova orale in modalità telematica sincrona, facendo i conti con docenti in COE. Questo è ciò che avviene anche all’I.C.S “Giuliana Saladino” del quartiere CEP di Palermo dove Il professore Rosolino Cicero svolge la sua funzione di primo collaboratore del dirigente scolastico. “Nella mia scuola – continua il professore Cicero – ci troviamo a trovare continue soluzioni organizzative per consentire, ad una docente di inglese su tre scuole, dove in ognuna insegna in una classe terza, di potere essere parte della commissione, in considerazione del fatto che l’esame conclusivo il I primo ciclo debba svolgersi con la presenza di tutti i suoi componenti.” Pertanto, aggiunge Cicero, “è auspicabile che il Ministero adotti delle Linee guida per consentire a ciascuna scuola nell’ambito della propria autonomia di adottare un Regolamento interno”. Ciò a salvaguardia dei criteri valutativi che, allo stato attuale, presterebbero il fianco a genitori a proprio agio con la materia dei contenziosi. Lo stesso Regolamento andrebbe a rimodulare i tempi di svolgimento della prova che al momento sembrano essere fuori di ogni logica. Questo è quanto sottolineato dal presidente dell’A.N.Co.DI.S., il quale nel comunicato stampa fa presente la necessità di estendere le procedure fino al 30 giugno, che invece al momento sono previste entro il termine delle attività didattiche, periodo che vede impegnati tanti docenti nella DaD con gli alunni delle classi prime e seconde e la cui interruzione si tradurrebbe in grave lesione del diritto allo studio o, in tempi di Covid 19, “diritto alla DaD”.

Simonetta Spadafora

Foto di Andrea Piacquadio da Pexels


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