La strana Maturità del 2020: Diario di un docente in “commissione” ai tempi del Covid

Scritto da il 21 Giugno 2020

Gli esami di stato, tra mille polemiche, commenti e borbottamenti, ebbero inizio!

Una Maturità controversa, dibattuta nel suo impianto metodologico e docimologico, relazionale ed esperienziale. Le commissioni d’esame, tra molte rinunce, sono state faticosamente formate e soprattutto, cosa assai difficoltosa, individuati i Presidenti, in osservanza dell’O.M. 21 del 3 giugno 2020 “recante nuove disposizioni per il reclutamento dei presidenti di commissione”. Ed allora, da docente con oramai trent’anni di esperienza sul groppone, ho provato a cogliere l’aspetto satirico (si ride spesso per non piangere) di questa vicenda che, in ogni caso, rimarrà nella storia della nostra scuola. Vi lascio una pagina dal mio diario di commissario degli esami di “Maturità” che spero vi divertirà.

Caro Diario,

l’ordinanza del 3 giugno, recante nuove disposizioni per il reclutamento dei presidenti di commissione, a poche ore dalla sua pubblicazione, ha già visto la Ministra Azzolina precipitarsi per mettere a segno un ulteriore punto di avanzamento nell’organizzazione dell’imminente esame di Maturità. In vista delle possibili (per non dire certe) defezioni da parte dei componenti delle commissioni ha già previsto, con tempestività e lungimiranza, ulteriori disposizioni volte a designare come Presidente di Commissione chiunque abbia conseguito un diploma di scuola superiore.

L’ordinanza lascia chiaramente intendere che bisogna allargare i ranghi: se non si dovesse raggiungere il numero necessario, si procederà ad assegnare d’ufficio non 2 ma 3 o 4 commissioni ai presidenti che hanno già accettato la nomina, il cui compenso, correlato alla funzione, verrà integrato dalla gratifica dell’uso esclusivo di una poltroncina munita di braccioli. Novità anche per i membri interni impegnati nei turni di esame sino a metà agosto, cui verrà riconosciuto loro il diritto di consumare un ghiacciolo alla frutta, fornito dal Ministero stesso, sino ad esaurimento scorte. Su questo importante punto, che già denota una tangibile tensione verso nuovi modelli di incentivazione e valorizzazione dei docenti, intervengono i Sindacati che affermano: sì al gelato e alle bibite fredde ma con modalità di consumo in assoluta sicurezza (seguirà pubblicazione di specifico protocollo!).

Si è parlamentato anche su possibile restyling degli spazi destinati ad accogliere gli esami. Dal vertice di CIGL, Maurizio Landini ha suggerito di tappezzarli con carta da parati con vedute marine caraibiche, estremamente rilassanti e che si è ipotizzato possano risultare utili a stimolare il colloquio anche degli alunni particolarmente ansiosi. Si attende ancora il sì dalla Commissione bipartisan ristretta a 197 esperti in Scienze dell’Educazione, al lavoro per raccogliere dati empirici sulla conferma di tale ipotesi.

Nella osservanza di una coerente condotta prudenziale, il Ministero ha anticipato che, se anche queste misure non risultassero sufficienti a coprire il numero di commissioni, nella ulteriore successiva ordinanza, di fine giugno, i candidati alla presidenza potranno essere anche diplomati di scuola media inferiore, poiché trattasi pur sempre un diploma. Se poi i candidati fossero anche anziani e sopravvissuti al Covid-19, tale condizione sarebbe ulteriormente privilegiata. L’immunizzazione acquisita costituirà, infatti, elemento di selezione preferenziale, al pari della disabilità di grado elevato (Sicurezza e trasparenza oltre qualsiasi forma di discriminazione, si garantisce dagli Uffici di Viale Trastevere).

I motivi della scelta di ampliare la candidatura ai diplomati medi risiede nell’inconfutabile riconoscimento sociale che il “diploma della media di un tempo vale più di un diploma superiore di oggi” (la questione dell’inconfutabilità è, tuttavia, controversa per la mancanza di dati sull’evidenza scientifica dell’affermazione e divide ulteriormente il fronte della sinistra: Zingaretti favorevole, Renzi contrario).
Tra le FAQ più frequenti, la domanda se al diploma di scuola media è equiparabile la Licenza di Avviamento. Risposta negativa del Ministro, non per motivi di discriminazione culturale ma per la questione dell’età. In quel caso sarebbero superati i limiti di anzianità massimi tollerabili e, soprattutto, tali anziani non sarebbero comunque più disponibili causa Covid-19.

Teresa Iavarone, 15° Commissione IPSEOA “Gioberti”, Roma

Foto: Pexels


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