Il PIANO SCUOLA ESTATE 2021

Scritto da il 7 Giugno 2021

Pur comprendendo le esigenze economiche dei dirigenti, nella consapevolezza dei limiti economici in cui versano le scuole, i docenti dovrebbero essere contrari ad approvare l’adesione al PIANO SCUOLA ESTATE 2021. Attualmente di tale progetto è operativo soltanto il Bando PON n. 9707 (Avviso pubblico Apprendimento e socialità) e pertanto dovrebbero incominciare col non approvare questa parte fondamentale del piano (riguarda i finanziamenti fino al 2022). Tanto per mandare un messaggio forte e chiaro al governo.
Il PIANO SCUOLA ESTATE 2021 sottende un’idea che emerge in maniera carsica nel dibattito pubblico e tra le righe dei provvedimenti del Ministero: l’idea che durante la DAD si sia lavorato poco e che la comunità scolastica debba per questo recuperare. Chi ha vissuto la scuola al tempo del COVID sa che il lavoro è aumentato, le incombenze si sono moltiplicate e tutta la comunità scolastica (DS, docenti, studenti, personale ATA, famiglie ecc.) ha dovuto sopportare uno sforzo mai visto prima.

Di fronte a tale esperienza il Ministero ci propone il PIANO SCUOLA ESTATE 2021, un provvedimento poco utile, limitato nel tempo e pericoloso. Senza pensieri per la riapertura del prossimo anno scolastico in sicurezza, il provvedimento usa molti soldi pubblici (510 milioni) in attività estive di dubbia utilità per gli studenti. Tutte le risorse, invece, andavano spese per tornare a scuola da settembre 2021 in presenza e in sicurezza, con filtri per l’aria, con trasporti sicuri e con ambienti più salubri. Il piano, inoltre, impone un ulteriore carico burocratico sui DS, sul personale che deve gestire le attività e sul personale ATA. Tutto questo senza prevedere assunzioni stabili di personale della scuola al fine di ridurre il numero di alunni per classe migliorando la didattica e riducendo l’affollamento. E ancora, il Ministero da un lato non tiene conto dei tempi rigenerativi psicofisici delle persone e delle temperature estive non compatibili con attività curricolari ed extracurricolari e, dall’altro, impone tempi strettissimi per la discussione negli Organi Collegiali, rendendo difficile ogni decisione e programmazione.
Infine, ma non meno importante, si crea un pericoloso precedente per imporre al personale della scuola di lavorare durante l’estate, quest’anno remunerato e su base volontaria, dal prossimo anno gratis e obbligatoriamente (come richiesto già ora da molti soggetti che sostengono il governo: da Cottarelli a Italia Viva).


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