La gestione dei Bisogni Educativi Speciali

Scritto da il 9 Luglio 2020

Sono una docente di matematica, insegno in una scuola secondaria di II grado in un Istituto Tecnico, all’inizio dell’anno scolastico in una classe prima e durante la verifica di ingresso ho notato che uno studente arbitrariamente utilizzava la calcolatrice (strumento non permesso), quindi, mi sono avvicinata e l’ho invitato a riporla nello zaino. Solo successivamente ho appreso che il ragazzo era discalculico (documentazione presente in segreteria)… Risentita, per non averlo saputo prima, e avvilita, per aver mortificato il ragazzo (che ha obbedito senza replicare), mi sono chiesta: in quale altro modo avrei potuto agire? Ho pensato soprattutto a garantire il rispetto delle regole da parte di tutti gli alunni…
Annalisa, Napoli.

È abbastanza facile inciampare in questa situazione: se da una parte la mancata comunicazione, da parte della scuola e nello specifico del Referente dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), sulla presenza dello studente discalculico non ha permesso una gestione adeguata, dall’altra, il timore di non essere un “bravo docente” (regole uguali per tutti) ha preso il sopravvento. L’idea poteva essere, in una classe nuova, uno sguardo cauto e flessibile, considerando tutti i ragazzi come potenziali alunni con Bisogni Educativi Speciali. Osservare e sospendere il giudizio per poi chiedere ed ascoltare non intacca il ruolo del docente. Spesso i docenti più critici sono quelli che si sentono più inadeguati.

2.
Le chiedo suggerimenti su come sensibilizzare la classe in presenza di alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Tiziana, docente di italiano, scuola secondaria di I grado, Pescara.

Il referente DSA potrebbe essere il docente più adatto a promuovere un percorso di conoscenza su tali disturbi e a favorire quella partecipazione emotiva necessaria per costruire rapporti di amicizia e solidarietà, in quanto, non essendo coinvolto nel dialogo educativo afferente alle discipline (con relativa valutazione) può risultare una persona imparziale. Gli alunni preadolescenti richiedono più “attenzioni” (staticamente coincide con l’età in cui sono presenti il maggior numero di atti di bullismo e cyberbullismo): le emozioni “guidano” la cognizione. Quindi, coinvolgerli emotivamente attraverso la visione di un film che parla del tema, es. Stelle sulla terra di A. Khan, può essere un buon punto di partenza per affrontare il tema e favorire la solidarietà a scapito di sentimenti di stizza e risentimento per gli alunni più fragili e apparentemente “privilegiati”.

Questa sezione, dedicata alle perplessità, domande ed incertezze di docenti, genitori, educatori e “curiosi” (curiosità intesa come quel sentire che fa muovere il mondo appartenente ad uno spirito colto) è curata dalla dott.ssa Lucia Bocchetti, docente, psicologa di comunità, pedagogista, progettista e formatrice di corsi dedicati a docenti e genitori, con un’esperienza ventennale in campo scolastico ed extrascolastico.

Foto di Free-Photos da Pixabay 

Taggato come

Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *



La Esse Radio

La Esse Radio

Traccia corrente

Titolo

Artista