Prove di ingresso e BES: come comportarsi?

Scritto da il 7 Ottobre 2020

Buongiorno, le scrivo in merito ad un alunno DSA presente in una classe prima. Insegno italiano in liceo scientifico e mi è stato comunicato, dalla referente BES la presenza di questo alunno. Le chiedo come devo comportarmi nella somministrazione delle prove di ingresso. Propongo una verifica diversa o inizialmente utilizzo le stesse prove per tutti? Aggiungo che attualmente la classe non è stata informata della presenza dell’alunno con DSA e non vorrei né far emergere differenze né mettere a disagio il ragazzo con un compito inadeguato. Grazie. Antonella, Lecce.

Se non ha altre informazioni sul disturbo dell’alunno (dislessico, disortografico, disgrafico o discalculico) e sulla sua qualità (severo, lieve…) proporrei una prova di ingresso uguale per tutti, caratterizzata dai criteri generali di alta leggibilità per gli alunni con DSA, ossia prove strutturate cartacee (realizzate con word), con un carattere senza grazie o bastone (privo dei tratti terminali), tipo Arial o Calibri, grandezza 14 e un’interlinea da 1,5 o 2, con frasi brevi e semplici, coordinate più che subordinate, verbi in modo finito, all’indicativo, in forma attiva, evitando doppie congiunzioni e doppie negazioni…in sintesi rendere il testo fruibile sia nell’aspetto visivo sia cognitivo. In questo modo si utilizzerà una strategia compensativa diffusiva, spalmata su tutta la classe che include e cerca di evitare situazioni di disagio per l’alunno con BES. Successivamente dopo le opportune osservazioni e le informazioni diagnostiche (Certificazione) si procederà a calibrare gli interventi formalizzando con il Consiglio di Classe e la famiglia il Piano Didattico personalizzato (PDP) entro tre mesi dall’inizio delle attività scolastiche.

Lucia Bocchetti

Foto di F1 Digitals da Pixabay 

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