Una scuola mutilata ed umiliata nel suo ruolo per tutti i divieti che il Covid impone

Scritto da il 10 Ottobre 2020

In questo periodo difficile e caotico per i motivi che sono sotto gli occhi di tutti, un pensiero particolare lo rivolgo alla scuola, così mutilata ed umiliata nel suo ruolo per tutti i divieti che il Covid impone. Un augurio di cuore va ai docenti affinché siano in grado di gestire questo difficile momento, ricordandosi sempre che nelle loro mani si formano le menti dei cittadini futuri.

Mai come adesso trovo attuale la riflessione del filosofo contemporaneo Edgard Morin, quando, nel suo libro “I sette saperi necessari all’educazione del futuro” affronta il problema di come attuare principi e strategie che permettano di gestire in modo positivo l’incerto e l’inatteso.

“Bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze”

L’ incertezza infatti della nostra società contemporanea in tanti settori della nostra vita quotidiana, aggravata anche dalla pandemia, ci disorienta perché vorremmo delle risposte immediate e certe, che non avvengono. Imparare ad affrontare l’ignoto, predisporre la mente ad aspettarsi l’inatteso per affrontarlo, sembrano essere oggi le sfide dell’ insegnamento. Tutto ciò passa ovviamente anche attraverso le nozioni, ma diverso dovrà  essere il metodo: non una testa ben piena, ma una testa ben fatta in grado di districarsi nel mondo contemporaneo.

Sonia Colzi

Foto di August de Richelieu da Pexels


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