Un progetto coraggioso e innovativo: RECONNECTING WITH YOUR CULTURE

Scritto da il 25 Novembre 2020

 “Chi non si sposta non apprende niente …

Nessun apprendimento evita il viaggio …

L’educazione spinge all’esterno …”

Michel Serres

Ci siamo continuamente posto il problema di come far sì che una forma di integrazione e di connessione fra bambini e ragazzi di etnie diverse si potesse realizzare. Concretamente.

Tentativi sono stati fatti, da molte parti: Scuola, Comuni, Regioni, Associazioni … tentativi, anche nobili e sorretti da valide motivazioni, spesso andati persi.

Abbiamo operato in tanti, soprattutto noi della scuola che viviamo in prima persona  la frammentazione che talvolta si viene a creare in classi abitate da alunni di etnia diversa.

Ci si accorge infatti che sì, i ragazzi sembrano raggiungere un’intesa fra loro: intese amicali e sguardi vorrebbero dire unione di intenti.

Ma spesso non è così. Qualcosa permane di strutturato in profondità, quasi calato nei giovani con il loro stesso DNA, qualcosa che poi potrebbe sfociare in forti incomprensioni.

Invece c’è qualcosa che può darci la coscienza della comune umanità, che ci può far comprendere che il genere umano è una forza: al suo attivo ha la ricchezza della Cultura e l’aspirazione al sentimento religioso. Sono questi i due pilastri che sorreggono la nostra comune matrice.

Culture diverse ma tutte ugualmente valide. Forme di religiosità diverse ma tutte ugualmente profonde.

Ecco allora l’idea, la “scoperta” di Olimpia Niglio.

È questa valorizzazione che può davvero unire e determinare il rispetto reciproco fra popoli diversi per abitudini, lingua e cultura.  È proprio la conoscenza delle reciproche culture.

E questa conoscenza deve partire proprio dai bambini.

D’altronde un grande intellettuale e patriota polacco ed europeo, Bronislaw Geremek, ha scritto “la diversità delle culture resta la più ricca risorsa dell’umanità”

Accanto alla Cultura, altra matrice comune dell’umanità è la religione, l’aspirazione al trascendente.

Mi viene spontaneo il messaggio di Kurt Godel alla mamma “L’idea che ogni cosa nel mondo ha un significato è analoga all’idea che ogni cosa ha una causa, principio su cui si posa la scienza”.

Cultura ad ampio raggio e  religione nelle varie espressioni, i pilastri della nostra avventura.

In medias res

Reconnecting with your culture    

La fragilità, che tutti i Paesi hanno manifestato all’interno del settore culturale ed educativo, ha consentito di elaborare riflessioni fondamentali per donare una “nuova centralità” al ruolo della Cultura per lo sviluppo sostenibile dell’umanità.

Infatti, senza la Cultura diventa veramente difficile elaborare prospettive future in grado di sviluppare politiche condivise e partecipate e non più affidate alla crescente individualizzazione.

Analizzando le realtà di diversi paesi del mondo, dall’estremo Oriente fino all’estremo Occidente, si avverte l’esigenza di attivare un nuovo “umanesimo”.

Per fare questo dobbiamo iniziare dalle giovani generazioni: piantare semi per ottenere buoni frutti e un ottimo raccolto nel prossimo futuro. Dobbiamo quindi saper progettare programmi educativi in grado di costruire un mondo migliore.

Sulla base di queste premesse il 20 luglio 2020 è stata presentato in Colombia il progetto internazionale “Reconnecting with your Culture” ideato dalla professoressa Olimpia Niglio, docente all’estero, e promosso dal Centro di Ricerca Internazionale EdA Esempi di Architettura con UNESCO University and Heritage (Spagna); ICOMOS PRERICO Place of Region and Ritual, ICOMOS Italia e ICOMOS Peru, Factor Cultura (Peru), la Fondazione Štěpán Zavřel (Italia), con la partecipazione di docenti della Universidad de Bogotà Jorge Tadeo Lozano (Colombia), Institute for International Studies, Yokohama (Giappone); il Museo Archivo de Arquitectura del Ecuador in Quito (Ecuador); l’Instituto Educación Secundaria Anaga, Tenerife (Spagna); Kanto Gakuin University, Yokohama, (Giappone); Blanco-Uribe & Asociados, Caracas (Venezuela).

Il progetto è indirizzato alle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo e alla fascia di età compresa tra i 5 e i 17 anni. I ragazzi, coadiuvati dai loro insegnanti, sono invitati a compiere un viaggio esplorativo all’interno del patrimonio culturale del paese di appartenenza e a disegnare e raccontare la propria esperienza di conoscenza a contatto con l’eredità storica, artistica e culturale.

In Italia, su iniziativa della professoressa Nadia Scardeoni, è nato il progetto tematico “Reconnecting with your religious heritage”, di cui la Istituto Comprensivo Santa Croce di Verona è istituto capofila per l’Italia settentrionale, e l’Istituto Nuovo Bianchi è capofila per il centro-sud Italia..

Le lingue del progetto sono quelle ufficiali della UNESCO ed ICOMOS: inglese, francese e spagnolo.

Informazioni per partecipare al bando sono disponibili alla pagina: http://esempidiarchitettura.it/sito/edakids-reconnecting-with-your-culture/

Per le scuole primarie e secondarie di I grado che volessero aderire, si chiede di inviare entro il 30 novembre 2020 una formale adesione all’indirizzo mail: info@ilnuovobianchi.it

Info: 081 18657211  081 18657212  cell.347 9303780

Angela Procaccini


Opinione dei lettori
  1. MARINA COMPAGNONE   Di   25 Novembre 2020 alle 21:19

    La nobile scrittrice Angela Procaccini indica la strada per un cammino dove la diversità significa il coraggio e la libertà di essere se stessi.

  2. Luca   Di   25 Novembre 2020 alle 23:00

    “La pace sociale e’ laboriosa, artigianale. Sarebbe più facile contenere le libertà e le differenze con un po’ di astuzia di risorse. Ma questa pace sarebbe superficiale e fragile, non è il frutto di una cultura dell’incontro che la sostenga. Integrare le realtà diverse è molto più difficile e lento, eppure la garanzia di una pace reale e solida.” Leggo questa frase della “Fratelli tutti”di Papa Francesco, e ho davanti agli occhi il progetto della nostra preside del Nuovo Bianchi di Napoli, professoressa Angela Procaccini. Per progetti i coraggiosi servono persone coraggiose, per rendere i bimbi grandi, occorrono grandi con lo sguardo dei bimbi. Ringrazio la preside Procaccini a nome della Fondazione Grimaldi per il grande lavoro che sta facendo ogni giorno per questi bambini da una parte e l’altra del mondo..

  3. Renato Occhiuzzi   Di   26 Novembre 2020 alle 07:56

    Il termine “villaggio globale”, inventato per definire la società attuale, porta a pensare ingannevolmente che viviamo in un unico villaggio, che non ci siano ormai differenze particolari tra noi “cittadini del mondo” ; è purtroppo evidente che non è affatto così, che ci sono fin troppe differenze , differenze che sono troppo spesso alla base di grandi diffidenze.
    Più che le differenze culturali in sé sono le diffidenze un problema; le differenze in sé sarebbero infatti (o dovrebbero essere) una ricchezza…
    Alla base di ogni società ci sono fondamentalmente due cose: la cultura ed il sentimento religioso, inteso questo soprattutto come esigenza morale.
    Conoscere a fondo le basi della propria cultura e essere consapevoli dei principi morali della propria fede religiosa può consentire, confrontandole con quelle delle altre culture, di capire come in realtà le esigenze di qualunque società siano fondamentalmente le stesse, la cultura e la morale della propria fede siano di fatto universali.
    Educare i cittadini, a partire dalle prime classi della scuola, quando sono più disponibili ad imparare, a comprendere cosa ci sia alla base della propria fede religiosa, quale sia il messaggio morale che vi è contenuto, può consentire di riconoscere negli altri noi stessi, con differenze sostanzialmente marginali, comprendere che le differenze fra cultura e cultura in realtà valgono poco se ci si confronta…
    Se vuoi comprendere gli altri e farti comprendere devi conoscere te stesso, la tua cultura, la tua fede, solo così potrai essere in grado di renderti conto che alla base di ogni cultura ci sono le stesse esigenze.

  4. Lucia   Di   27 Novembre 2020 alle 07:47

    Questo progetto ha potenzialità straordinarie parte dalla conoscenza
    delle proprie radici, dei propri contesti di vita, del proprio patrimonio culturale da parte di bambini appartenenti a diversi paesi, al fine di poterlo scambiare con orgoglio…..E’ un progetto coraggioso che semina Amore da tutti i punti vista, l’unica via percorribile per educare ai valori della tolleranza, del rispetto reciproco, della non violenza, della pace e che grazie all’apporto delle tecnologie multimediali consente ai bambini un riscontro visivo immediato, regalando emozioni e indipendenza culturale…..In un momento storico così particolare, dove prevale la precarietà e l’incertezza, questo nobile progetto è un incontro fra tradizione e innovazione. I bambini dell’Istituto Bianchi sono veramente fortunati ad essere guidati dalla Preside Professoressa Angela Procaccini, come lo sono tutti coloro che hanno il privilegio di conoscerla e vivere il calore del suo sorriso e della sua materna accoglienza….Grandi e piccoli abbiamo tutti bisogno di luce….

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