LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO

Scritto da il 25 Ottobre 2020

“La bellezza salverà il mondo” afferma Fëdor Dostoevskij. Io credo che la bellezza salverà anche la scuola. Al Convegno Erickson sull’Inclusione scolastica e sociale dello scorso anno, il filosofo Vito Mancuso ha esordito con queste parole: “A scuola si deve fare esperienza di bellezza. È importante che fin da piccoli, i bambini ne sperimentino gli effetti. E man mano che crescono, indipendentemente dall’indirizzo scolastico scelto, è importante che proseguano con questo accumulo di bellezza .” Un fulmine a ciel sereno che ha dato un senso e avvalorato l’intuizione che ho sempre avuto sull’importanza di far sperimentare la bellezza nelle scuole di ogni ordine e grado, anche in quelle dove la parte teorica è ridotta all’osso, dove s’impara un mestiere e dove sembra non esserci spazio per la poesia, la letteratura e l’arte. Proprio per questa ragione, lo scorso anno abbiamo aderito, come scuola di formazione professionale, a un progetto speciale, per cui gli studenti del terzo anno hanno contribuito alla pulizia di alcune lapidi del Cimitero ebraico di Conegliano, attraverso la guida e l’esempio di un noto restauratore di belle arti. Si è trattato di un lavoro molto particolare, lontano anni luce dalle classiche attività di muratura e carpenteria che caratterizzano il nostro percorso scolastico. Armati di grande pazienza e di piccole spazzole dentate, i nostri ragazzi hanno rimosso il muschio che si era formato nel corso degli anni sulle superfici di pietra, con l’ausilio di un po’ d’acqua e di sapone neutro. Al di là dell’operazione elementare e ripetitiva, questi studenti hanno avuto l’opportunità di visitare un luogo dall’atmosfera magica, hanno passeggiato tra lapidi antichissime, alcune risalenti addirittura al 1550, hanno ascoltato e si sono confrontati con una persona – il restauratore – che li ha appassionati con i suoi racconti. È stato un vero e proprio incontro con la natura, tant’è che, in un momento di pausa, un cerbiatto si è avvicinato per osservarli più da vicino, incuriosito dalla loro insolita presenza. Insomma hanno vissuto un’esperienza unica e irripetibile, di totale immersione nella bellezza. Quando si pianificano le attività scolastiche, credo sia molto importante mantenere la mente aperta alle opportunità. “Se vuoi ottenere risultati diversi, devi fare cose diverse, non necessariamente coerenti con il tuo percorso”. Mi è stato detto una volta a un corso di formazione. Si tratta di un concetto semplice, che può essere applicato anche a scuola, dove talvolta vige un’impostazione un po’rigida e l’ago della bilancia pende ancora verso il sapere teorico. E allora la mia “provocazione” è questa: insegniamo ai liceali a progettare e costruire un muro facciavista e facciamo leggere e scrivere poesie agli studenti delle scuole professionali. Usciamo dai rigidi schemi mentali e CONTAMINIAMOCI! La teoria verso la pratica e la pratica verso la teoria. Nascerà senza dubbio qualcosa di inaspettatamente interessante.

Foto: Piqsels


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