L’IMPORTANZA DELL’AULA COME SPAZIO DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO

Scritto da il 6 Gennaio 2021

La scuola s’ispira ai principi fondamentali dell’uguaglianza, operando senza alcuna discriminazione per tutti gli alunni e con particolare attenzione sull’accoglienza e sull’integrazione per assicurare a tutti i bambini un inserimento sereno e produttivo nella vita scolastica. Realizzare una didattica inclusiva non può prescindere dall’organizzare adeguatamente lo spazio dove essa deve trovare piena attuazione: l’aula. Occorre, quindi, predisporre adeguatamente l’aula a che essa diventi un ambiente accogliente, nel quale si stia bene e diventi più facile apprendere. Nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo del primo ciclo d’istruzione l’ambiente ove debba esplicarsi l’apprendimento è visto come “un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo, formativo per tutti gli alunni”. Emerge, dunque, l’idea di contesto e quindi della relazione tra i vari elementi che favoriscono l’apprendimento e che rappresentano tanti fili intrecciati, intessuti a fornire una sola trama. In tale contesto è sottolineata la dimensione comunitaria dell’apprendimento e viene ribadita l’importanza di caratterizzare la vita di classe con relazioni significative. Si dovrebbe, dunque, intervenire sin dal livello progettuale per modificare e migliorare la relazione alunno-alunno e alunno-docente perché l’ambiente di apprendimento ha una dimensione inclusiva forte solo se si fonda su una dimensione sociale efficace. Nella strutturazione di un qualsiasi ambiente di apprendimento è fondamentale prestare attenzione alla rimozione delle barriere alla partecipazione, incrementando soprattutto gli elementi cosiddetti facilitatori all’interno di una precisa organizzazione interna degli elementi che orientano la vita d’aula e le azioni di chi apprende. Affinché un ambiente didattico si connoti come “inclusivo” è necessario che ogni attività presentata al suo interno sia pienamente accessibile e fruibile per tutti, anche per le persone con disabilità. Molto utile sarebbe lo sviluppare esperienze di apprendimento collaborativo in vista di progetto comune con l’utilizzo delle tecnologie, in una scuola accogliente e competente che è in grado di rimuovere gli ostacoli all’apprendimento. Le tecnologie digitali sono di grande supporto, in tale senso, per l’insegnante, il quale assume sempre più il volto di un co-designer dell’apprendimento . Esse fanno parte di quegli “attrezzi” che mediano la relazione tra insegnante e allievo, che veicolano informazioni e saperi, che consentono al docente di mettere in atto una didattica multi-mediale, che si avvalga, cioè, di differenti media , intesi come strumenti in grado di comunicare il sapere stimolando differenti canali sensoriali e codici linguistici. Si affiderà, pertanto, alla tecnologia il compito di estendere e amplificare lo spazio di apprendimento attraverso la creazione di blog, l’utilizzo di piattaforme e di software. Il metodo laboratoriale valorizzerà la molteplicità dei contesti comunicativi e degli stili d’apprendimento. Si deve indubbiamente puntare all’integrazione di più metodologie che avranno il loro centro nella “classe atelier” di storie, progettista dell’aula ideale, da crearsi in maniera collaborativa, sperimentando le tecniche apprese sotto la guida dell’insegnante anche nella forma organizzativa delle classi aperte. Tutti entrano in classe più volentieri se lo spazio è stato pensato e organizzato per loro o, meglio, da loro. Si lascino parlare le pareti: che insegnino, che diano rinforzi e suggeriscano. Chiunque, anche quando la conoscenza si fa complessa, gradisce punti di riferimento precisi, stimolanti e rassicuranti. Qualunque sia lo spazio grafico utilizzato: cartellone, striscione, bacheca, ecc. è essenziale scrivere in modo chiaro, ben leggibile anche da lontano. Poche parole, grandi, nitide, ben distanziate fanno sì che il messaggio diventi chiaramente fruibile, anche dal posto di ciascuno. Se, invece, il cartellone si potrà leggere solo avvicinandosi, servirà a ben poco. Sarebbe opportuno utilizzare immagini di facile lettura, anche fotografie, che possono richiamare concetti/parole, carte geografiche semplici da leggere, schemi, mappe, e via dicendo. Sarebbe molto utile, inoltre, predisporre angoli per tutte le discipline, soprattutto se i loro contenuti sono complessi. Si presti attenzione, comunque, a non eccedere con i marcatori visivi e a non trasformare lo spazio-aula in un’occasione di distrazione e disturbo attentivo. Infine, sarebbe bene che ogni aula, anche quella dei più piccoli, fosse munita di orologio, calendario, datari, sempre di dimensioni adeguate per essere consultati da lontano. Tutti questi elementi divengono strumenti di completa attuazione di una didattica inclusiva, che tiene conto dei bisogni di ciascun alunno, volti a condurlo alla compartecipazione intellettiva, emotiva e sensoriale, che attuerà il giusto cammino verso un totale e appagante successo formativo.

Foto di 14995841 da Pixabay 


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