La spinta del dirigente all’innovazione scolastica ovvero la “glocalizzazione“

Scritto da il 25 Luglio 2021

La scuola non è una monade priva di porte e finestre ma anzi si configura come l’ipertesto per eccellenza nel senso che promuove e sviluppa connessioni, capacità di impresa e scambio interprofessionale. L’istituto comprensivo “Viale Legnano” è stato selezionato per partecipare al Festival dell’innovazione scolastica che si terrà nei giorni 4/5 Settembre a Valdobbiadene. Si tratta non di una competizione ma di una vetrina di buone pratiche da disseminare, condividere e anche trasporre nel proprio contesto scolastico.

Una gradevole opportunità di portare alla ribalta progetti educativi didattici nonché una cultura, organizzativa che emergono dal basso, pensati e voluti da dirigenti e docenti innovatori. Il progetto selezionato “ Let’ MEET again“ ruota intorno a tematiche molto contingenti quali il recupero della socialità, la cittadinanza europea, la multiculturalità, il ben-essere a scuola.
Si tratta di un gemellaggio virtuale con i giovanissimi alunni della scuola primaria bilingue di Colonia, impegnati a studiare la lingua italiana per 5 ore settimanali.

L’ esperienza pregressa come docente di inglese alla secondaria di secondo grado mi ha spinta ad una logica attenzione per l’avvio di processi di internazionalizzazione della scuola sin dal
segmento della primaria, un contesto molto aperto e ricettivo anche grazie all’entusiasmo dei docenti e del rapporto fiduciario instaurato negli ultimi due anni.
Come dirigente mi ritengo assolutamente soddisfatta del clima di lavoro instaurato con le insegnanti dei due plessi della primaria coinvolte. Lavorare a stretto contatto è stata sincera
occasione di team building. Occorre precisare che il progetto selezionato si è sviluppato anche grazie ad una breve esperienza pregressa con altra scuola partner a Friburgo . Le docenti hanno
collaborato tutte in sinergia , supportate anche dalla formazione dell’Equipe territoriale dell’Usr Lombardia che ha suggerito opportunamente l’iscrizione alla piattaforma e-twinning e la
condivisione dei progetti che si andavano delineando , sempre nell’ottica dello scambio professionale e della disseminazione di buone pratiche.

L’idea di promuovere un gemellaggio elettronico tra scuole primarie in Europa è stata in parte contingente, legata ai tempi della pandemia e all’utilizzo intensivo di device tecnologici e nuove
metodologie anche alla scuola primaria al fine di poter garantire il diritto allo studio ed “agganciare” gli alunni anche nei periodi di sospensione delle attività didattiche in presenza.
La progettualità, che mi premeva mettere in campo, ruota intorno al recupero della socialità proprio attraverso un uso accogliente, ragionato, coinvolgente, inclusivo dei nuovi media nel quotidiano.
Ho sempre pensato che l’utilizzo di nuove tecnologie e nuove metodologie in ottica “student centred” non siano di per sé migliori o peggiori di altre modalità ma che molto dipenda dalla regia ,
da chi c’è dietro questi media e dall’uso efficace che riusciamo a farne. Si tratta di nuovi linguaggi che possono avvicinare i più giovani al fare, attivo e consapevole, concorrere ad implementare un senso di autoefficacia e sviluppare competenze attraverso un approccio ludico.

I gemellaggi tra scuole o anche la corrispondenza, i noti “pen friends“, gli amici di penna non sono certamente una nuova esperienza ma possono essere modalità che si prestano ad essere
rimodulate , ripensate in termini contemporanei e attraverso nuovi linguaggi. Ho condiviso questa idea, forse dal sapore anche un po’ vintage, scrivendo una mail ai colleghi tedeschi per illustrare il project work da personalizzare secondo le esigenze dell’offerta formativa. L’idea è stata accolta con entusiasmo e da qui sono iniziati gli incontri in videoconferenza che
,gioco di parole , ricorrono anche nel titolo del progetto. I meeting trasversali alle diverse componenti della scuola coinvolte a vario titolo nel progetto (dirigenti, formatori, docenti, alunni) sono stati una nuova e proficua modalità di lavoro, di scambio che ci hanno permesso di riflettere sul nostro fare scuola, di avere notizie di prima mano riguardo la situazione pandemica altrove, confrontare le nostre misure organizzative con quelle messe in atto dai colleghi tedeschi.

Le alunne e gli alunni hanno potuto scambiarsi disegni, mappe, video sull’Italia e sulla Germania per scoprire differenze e somiglianze storiche, paesaggistiche, culturali. Qui a Parabiago condividiamo del tutto il bisogno di socializzare i risultati, di scambiare buone pratiche, di contaminare la didattica con un approccio sempre più eclettico e trasversale in un
ambiente accogliente e conviviale come quello di Valdobbiadene, sede del festival.

Abbiamo avuto contatti con gli organizzatori e respirato autentico entusiasmo e dinamismo. Siamo convinti del fatto che se per insegnare occorra sapere, per educare occorra essere . Gli
studenti apprendono maggiormente da ciò che vedono in azione invece che da ciò che soltanto raccomandiamo loro di fare. Nonostante la pandemia molti dirigenti ,molti docenti hanno avuto un atteggiamento proattivo, innovativo, cercando di ottimizzare tutte le risorse, rimodulando la didattica secondo le nuove esigenze, considerando la crisi contingente un volano di nuove esperienze da attuare.

Nella due giorni di settembre siamo pronti ad apprendere dai nostri colleghi nell’ ottica pienamente condivisa e messa in pratica del “lifelong learning”.

Monica Fugaro
Dirigente Scolastico
ISTITUTO COMPRENSIVO “VIALE LEGNANO” di Parabiago

Foto di Artem Beliaikin da Pexels


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